I CDS sono una sorta di assicurazione che si paga per proteggersi contro un evento di credito come il fallimento o i mancati pagamenti periodici di un titolo.
Come per le normali assicurazioni contro i rischi personali o sulle cose, dove a fronte del pagamento di un premio periodico, si riceve un rimborso in caso di avvenimento dell’evento assicurato, per i CDS il procedimento è simile.
Questi sono quindi contratti derivati che permettono di coprirsi dal rischio di credito di un emittente di debito.
Nei CDS esistono fondamentalmente 3 controparti:
- Il Protection Buyer che acquista la copertura e paga un premio periodico
- Il Protection Seller che si assume il rischio in cambio del pagamento del premio periodico
- Il sottostante cioè l’attività sulla quale viene calcolato il premio e stabilito il rischio
Considera che né l’acquirente, né il venditore, sono obbligati ad avere rapporti con il sottostante.
Da questo ne deriva che, anche se inizialmente negli anni ’90 questo tipo di contratti erano nati per coprirsi rispetto a titoli realmente detenuti, con il passare del tempo hanno dato luogo ad operazioni di vera e propria speculazione.
Se hai avuto modo di vedere il film “La grande scommessa” li viene raccontato come nella grande crisi del 2007/2008 originata dai mutui subprime (mercato immobiliare statunitense) il manager di un grande fondo speculativo a seguito dell’intuizione che il mercato sarebbe crollato, tramite i CDS ha portato al fondo un profitto di oltre il 400% pari a circa 2.7 miliardi di dollari.
Questo è stato l’esempio reale di come questi contratti possono essere impiegati per scopi speculativi oltre che di copertura.
Attorno a questi avvenimenti ci sono molti eventi che portano ad una grande speculazione che va pari passo potremmo dire con lo spread di cui ti avevo parlato in precedenza.
I contratti CDS normalmente si misurano in basis point, sempre come lo spread per capirci.
I contratti CDS sono quotati in mercati Over The Counter, cioè in mercati non regolamentati e quindi fuori dalla borsa.
Nonostante siano fuori dalla borsa ufficiale c’è comunque un organismo che sovrintende gli scambi che è l’ISDA, International Swap & Derivates Association.
Ora ti faccio un esempio.
Immagina di avere obbligazioni in portafoglio delle quali hai timore possa fallire l’emittente.
Questa obbligazione ti paga il 4% di tasso cedolare all’anno (quindi sono 400 basis point di cedola).
In base all’aspettativa del mercato e degli spread, questo emittente è giudicato abbastanza sicuro ma decidi di “assicurarti” lo stesso tramite l’acquisto di un CDS.
Facciamo finta che il CDS su questo emittente sia quotato a 200 punti (basis point).
Significa che per ogni migliaio di euro di obbligazione detenuta dovrai pagare 20 euro per coprirti.
Ne consegue quindi che se hai 100.000 euro di questa obbligazione, a fronte della copertura contro l’evento infausto di fallimento, dovrai pagare la somma di 2000 euro l’anno, divisi in rate trimestrali.
Quindi detenendo l’obbligazione, l’emittente ti promette il rimborso del capitale alla scadenza e il pagamento del flusso di cedole del 4% all’anno.
Tu nel frattempo paghi il 2% per esser sicuro di ricevere indietro, qualsiasi cosa succeda, il tuo capitale.
Ora immaginiamo che l’emittente inizi a peggiorare il suo stato di salute e quindi il prezzo dei CDS aumenti.
Vuol dire che se vorrai acquistare o vendere i CDS il prezzo sarà maggiore.
Si possono verificare 3 differenti scenari:
- Fallimento dell’emittente, il CDS ti rimborsa il capitale quindi a fronte del pagamento dell’assicurazione hai perso solo il premio pagato per assicurarti e le future cedole, ma almeno hai recuperato il capitale
- L’emittente rimborsa il capitale, quindi avrai speso “inutilmente” il premio che hai pagato per avere il CDS ma almeno non hai corso nessun rischio di mercato
- L’emittente ristruttura il debito, quindi invece di dichiarare fallimento decide di rimborsare solo il 50% del capitale, quindi l’emittente rimborsa il 50% del capitale ed il CDS invece rimborsa il rimanente 50% oltre alle cedole non corrisposte dall’emittente
Purtroppo alcuni casi di ristrutturazione del debito non vengono configurati come veri eventi default e quindi non danno luogo a nessun rimborso da parte del CDS come per esempio nel caso della ristrutturazione del debito Greco.
Spero di averti reso più chiaro e comprensibile questo argomento che a volte si può sentire trattare su qualche rivista specializzata o in qualche film.
Penso che ora possa esserti chiaro anche come queste forme di derivati si prestino a speculazioni non avendo l’obbligatorietà di detenere un sottostante nel momento di acquisto del CDS.
Ci sono molte controparti che acquistano CDS scommettendo sul peggioramento di un emittente per poi rivendere sul mercato il CDS precedentemente acquistato, ad un prezzo maggiorato.
In questi casi, dove non hai il sottostante in portafoglio ma solo il CDS, per capirci, si parla di CDS Naked!