Con il termine capitale umano si intende l’insieme di conoscenze, competenze, abilità, emozioni, acquisite durante la vita da un individuo e finalizzate al raggiungimento di obiettivi sociali ed economici, singoli o collettivi. (fonte Wikipedia)
Il capitale umano altro non è che la ricchezza che in età lavorativa (ma inizia a generarsi nell’età della formazione) ogni singolo individuo genera per sé e per la collettività.
Quindi più studi, ti formi, cresci, più lavori e fai carriera, più generi ricchezza e reddito.
L’Istat stima che ogni italiano abbia un capitale umano di circa 342.000 euro.
È un valore medio e riferito all’Italia.
Va da sé che all’aumentare del livello di educazione che si riceve, la formazione personale e la possibilità (o capacità) di far carriera lavorativa, il capitale umano cresce.
È chiaro anche che per aumentare il capitale umano si debbano sostenere dei costi, monetari o non monetari.
Impegno, sacrificio, dedizione, perseveranza, sono tutte voci dei costi non quantificabili a livello concreto ma che incidono nella crescita personale.
Sfortunatamente siamo in un mondo dove ci sono ancora molte differenze di genere.
Le donne guadagnano meno degli uomini, alcuni paesi offrono più opportunità di altri, potresti nascere nella famiglia “sbagliata”.
Questo però non dipende da te ma dipende dal contesto.
Tutto il resto invece è nelle tue mani e solo tu puoi mirare al miglioramento del tuo status quo iniziando dal tuo livello di partenza.
Questa immagine dovrebbe chiarirti come nelle varie fasi della vita l’investimento in capitale umano determini il ritorno nel tempo di questo.
Come potrai immaginare, il capitale umano come per gli investimenti, vive diverse fasi determinate dalla teora del Life Cycle.
All’aumentare dell’età cambiano le esigenze di ogni persona.
Quando siamo nella fase lavorativa della vita siamo spinti dal bisogno di creare ed accumulare ricchezza.
Costruiamo un capitale per diverse esigenze che possono essere di protezione, di affermazione sociale, di soddisfazione di obiettivi o bisogni.
Come vedrai dall’immagine qui sopra, all’avvicinarsi della fase vicina al pensionamento ci si avvicina al momento in cui il capitale accumulato servirà per altre esigenze.
È qui che voglio associare la generazione del capitale umano con la finanza e la rendita.
L’approccio al mondo degli investimenti deve essere un mezzo al servizio della realizzazione dei nostri bisogni ed esigenze.
Investire il denaro senza considerare la nostra capacità di generare e massimizzare il capitale umano può distogliere l’attenzione dall’obiettivo.
Per creare un capitale che si trasformerà in rendita in età pensionabile ci sono solo poche vie:
- Lavorare
- Risparmiare
- Investire
E le metterei proprio in questo ordine preciso.
Non posso pensare che saranno gli investimenti a garantirmi la serenità finanziaria, non ne posso essere “dipendente”.
Investire il capitale, come ho già anticipato sopra, è il mezzo che mi permetterà di raggiungere il mio scopo.
Tramite la costruzione del capitale umano potrò puntare ad un lavoro migliore, aumentare le mie entrate, risparmiare ed investire.
Ma se non sono in grado di avere un lavoro stabile, oppure spendo tutto ciò che guadagno, sarà molto difficile creare un capitale nel futuro.
Mi rendo conto che potrebbero essere concetti banali o magari potrebbero non incontrare i tuoi pensieri, ma il denaro serve per soddisfare i nostri bisogni primari e secondari.
Il capitalismo e tutto ciò che ci spinge a generare ricchezza, è ciò che crea progresso nel mondo.
Programmare ed investire sul mercato finanziario, tramite la corretta comprensione dei rischi e una giusta pianificazione ci aiuta, insieme al tempo a nostra disposizione, ad avvicinarci più velocemente ai nostri obiettivi.
Se non ci è chiaro questo concetto l’unico risultato possibile potrebbe essere quello di rimanere delusi convincendosi che il mercato finanziario sia un luogo oscuro, governato da poche figure losche che fanno solo i loro interessi.