Lo schema Ponzi è un modello economico di vendita truffaldino ideato da Charles Ponzi (1882-1949), che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi “investitori”, a loro volta vittime della truffa. (fonte Wikipedia).
Di fatto il sistema si basa sulla promessa di enormi guadagni in breve tempo.
Oltre alla mancanza di conoscenza da parte di chi ci “casca”, alla base c’è anche l’avidità.
Chi viene attirato in un sistema simile viene allettato da guadagni oltre media di mercato, che vengono garantiti e perseguibili senza fatica.
Dopo poco tempo dall’inizio di questo “investimento” normalmente viene anche data prova al malcapitato dei frutti dell’investimento così da rafforzare l’idea che il sistema funziona.
A quel punto la notizia si sparge, altri investitori vengono attirati nel sistema e quindi lo “schema” si allarga.
Fino a che i nuovi versamenti sono superiori agli eventuali disinvestimenti o rimborsi il sistema continua a proliferare.
Quando invece i rimborsi dovessero superare i nuovi versamenti il meccanismo si inceppa e la piramide di carta di accascia su sé stessa.
In questa breve descrizione ho toccato alcuni punti fondamentali.
I grandi guadagni in breve tempo non esistono.
Può capitare che attraverso alcuni investimenti, non per forza finanziari o di borsa, ci siano guadagni strabilianti e in tempi ristretti ma questo non vuol dire che ci si trovi davanti ad un Re Mida.
Investire nel settore immobiliare (che poi dipende in che modo perché potrebbe essere speculazione più che investimento), in opere d’arte, in asset alternativi o in borsa necessita di conoscenze.
Se i risultati sono arrivati tentando semplicemente la fortuna non vuole dire che questo si ripeterà nel tempo tantomeno vuol dire che uno sia diventato un esperto.
Fortuna o meno del successo dell’investimento, se si promettono guadagni esorbitanti in breve tempo e non sappiamo in cosa si sta investendo il rischio che sia uno Schema Ponzi è elevato.
Non esistono pasti gratis
Se ci vengono promessi guadagni, alti o bassi che siano (ovviamente maggiori sono i guadagni promessi, maggiore dovrebbe essere il rischio) devo essere conscio che dovrò dare qualcosa in cambio.
Quando parlo di rischio utilizzo questa parola in maniera impropria.
La parola corretta sarebbe volatilità.
La volatilità che di per sé ha una accezione neutra.
Né positiva né negativa.
Indica semplicemente la possibilità che il prezzo di uno strumento vari nel tempo rispetto alla sua media.
Se quindi viene promesso un enorme guadagno a fronte dell’impossibilità di perdita qualcosa non va.
È probabile quindi che ci si trovi davanti ad uno Schema Ponzi.
Nella storia truffe riconducibili a Schemi Ponzi sono state molte.
Una delle più grandi e passate alla storia è stata quella di Bernie Mudoff, morto il 14 aprile 2021 in carcere dove stava scontando la pena di 150 anni di detenzione inflittagli.
Questo finanziere, partito dalla gavetta a Manhattan, aveva congegnato una strategia con la quale garantiva interessi alti ma non troppo (per non insospettire il sistema) andata avanti dagli anni 90 fino allo scoppio della crisi Lehman.
Nella rete della truffa ci sono caduti non solo investitori privati ma anche banche ed istituzioni.
Tutti allettati da rendimenti facili e garantiti.
Il castello è crollato quando a seguito dello scoppio della crisi finanziaria le richieste di rimborso hanno superato l’ingresso di nuovi capitali e il meccanismo quindi si è inceppato.
Quasi 65 miliardi di buco, ad oggi recuperati circa al 70% a distanza di più di 10 anni.
Banche coinvolte nell’affare Madoff: le prime dichiarazioni sulla loro esposizione al crack | |||
Banca | Importo (in milioni) | Valuta | Nota |
Royal Bank of Scotland | 400 | sterline | |
Santander | 2,330 | euro | Problema per fondi istituzionali e clienti private banking |
Bnp Paribas | 350 | euro | Soprattutto in fondi hedge |
Unicredit | 75 | euro | Problema per la banca, non per i clienti |
Pioneer investments | 210 | euro | Soprattutto in fondi hedge |
Union Bancaire Prive | 850 | dollari | Soprattutto in fondi hedge |
Banco popolare | 68 | euro | 8 milioni per la banca il resto per i clienti delle gestioni alternative Gestielle |
Barclay’s | Minimo | Non commenta indiscrezioni | |
Crédit Agricole | 10 | euro | |
Societé Génerale | 10 | euro | |
Axa | molto sotto i 100 | euro | |
Generali | Zero | Ha smentito qualsiasi esposizione |
Questi i dati esposti da Altroconsumo nel 2008 di alcuni istituti che avevamo subito ingenti perdite dagli investimenti negli Hedge Fund di Madoff.
Tornando ora invece alla volatilità, come espressione dei movimenti che può assumere un asset finanziario, i prezzi nel tempo, sappiamo come gli indici azionari si muovano nel tempo.
A fronte di possibili guadagni sappiamo che possiamo incorrere in perdite seppur momentanee.
Qui sotto ti evidenzio il grafico dell’andamento di un fondo speculativo di Madoff paragonato con l’indice S&p500.
Come vedi l’andamento del fondo di Madoff (linea rossa) sembra una mediana che spacca il grafico imperterrita qualsiasi cosa succeda sul mercato, fino a quando non è stata scoperta la truffa.
L’andamento dell’S&P500 (linea nera), che invece riflette l’andamento delle maggiori aziende quotate sul listino Americano, si muove riflettendo la realtà economica e le aspettative del mercato.
Capisci come, a fronte di una volatilità del mercato, ci possano essere guadagni ma anche cali?
Capisci altrettanto come se non esistono rischi probabilmente ci potrebbe essere una fregatura?
Altrimenti farebbero tutti gli imprenditori e non ci sarebbe più nessun lavoratore dipendente.
La volatilità è il premio per il rischio.
Misura quanto più grande potrà essere la ricompensa se investi con una strategia efficace ed efficiente in qualcosa che puoi conoscere e che puoi capire come funziona.
Tutto il resto è fuffa.