Nel 1955 nasce ufficialmente la famosa catena di ristoranti conosciuta oggi con il nome di McDonald’s.
I fast-food presenti in oltre 100 paesi sono il simbolo della vita frenetica, del consumismo ma anche della globalizzazione.
I panini di McDonald’s, primo tra tutti il Big Mac, sono i più conosciuti e riconoscibili al mondo.
Per questo motivo nel 1986 il giornale economico The Economist ha introdotto Il Big Mac Index che viene pubblicato più o meno annualmente coniando anche il termine Burgernomics.
L’indice Big Mac è un indicatore economico informale che viene usato per confrontare il potere di acquisto delle diverse valute monetarie rispetto al prezzo di vendita dell’omonimo panino venduto dai ristoranti nel mondo.
Il sistema è basato sulla teoria della parità del potere d’acquisto (purchasing power parity, PPP), secondo il quale i tassi di cambio tra valute dovrebbero convergere nel tempo in modo tale che uno specifico paniere di beni abbia lo stesso prezzo in due valute diverse.
In questo caso il paniere di riferimento è composto da un unico prodotto, il panino Big Mac, che ha le stesse caratteristiche in tutti i paesi dove viene venduto.
L’obiettivo è di mostrare sopravvalutazioni o sottovalutazioni delle singole valute prese in esame.
Nel dettaglio il Big Mac Index si calcola dividendo il prezzo in valuta locale dell’omonimo panino in un determinato paese per il prezzo dello stesso panino venduto in un’altra nazione nella sua valuta.
Facciamo un esempio:
supponiamo che il Big Mac costi in Gran Bretagna 3.40 sterline mentre negli Stati Uniti sia venduto a 5,30 dollari.
Il rapporto che si ottiene è: 3.40 / 5,30 = 0.64
Oggi il tasso di cambio ufficiale dollaro/sterlina è di circa 0.74.
Da questo esempio otteniamo quindi che il rapporto tra i prezzi è inferiore rispetto a quello del cambio ufficiale. Si potrà quindi dire, con questi dati, che la sterlina è sottovalutata rispetto al dollaro.
Sebbene questo indicatore sia utilizzato e consultato da molti economisti presenta alcuni limiti.
Ad esempio la catena di franchising McDonald’s non è diffusa completamente in tutto il mondo, ad esempio in Africa.
Esistono inoltre alcuni paesi come l’India dove il consumo di carne bovina è limitato per motivi religiosi.
In ultima non è da escludere che nei diversi paesi ci sia un diverso costo della manodopera e delle materie prime che andrebbero a sfalsare l’esatto potere di acquisto di una valuta.
E tu conoscevi questo indice?