Era il 1969 quando l’Apollo 11 portava i primi uomini nello spazio, tutto il resto è storia.
È storia fino a quando poche settimane fa, a distanza di poco più di 50 anni, l’uomo e lo spazio sono tornati ad essere protagonisti con dei viaggi privati intorno all’orbita terrestre.
Numerose società private e quotate hanno iniziato da svariati anni a progettare ed organizzare viaggi al di fuori del pianeta Terra.
Le società, citandone solo alcune (anche di non quotate), sono quelle facenti capo agli uomini più ricchi e potenti del pianeta.
Parliamo di Richard Branson di Virgin Galactic, Elon Musk di Tesla con la SpaceX e Jeff Bezos di Amazon con la sua Blue Origin.
Al momento parliamo appunto di viaggi privati.
Viaggi che però fanno da apripista ad un prossimo turismo spaziale che sembra far molta presa soprattutto sulla fascia di popolazione dei più abbienti.
Naturalmente lo scopo delle esplorazioni e delle ricerche in questo cambio, sul lato turistico, hanno anche l’obiettivo di poter estendere i viaggi spaziali in un futuro prossimo ad una fascia allargata di utenti.
Nel frattempo, la Space Economy conta già su in giro d’affari di oltre 370 miliardi l’anno con una previsione 500 miliardi entro il 2030.
Da poco è possibile investire in strumenti quotati e conformi la normativa UCITS che permettono di esporsi all’economia spaziale investendo sui temi legati alle tecnologie satellitari, telecomunicazioni, localizzazione, ride sharing, delivery e tutti i settori che necessitano e crescono grazie ai progressi satellitari oltre ai sistemi di difesa e militari.
Di seguito uno strumento che permette l’esposizione al settore:
HANetf Procure Space UCITS ETF Acc
- ISIN: IE00BLH3CV30
- Ticker: YODA
- Tipologia strumento finanziario: Etf
- Settore: Azionario settoriale
- Metodo di replica: Fisica
- Costo gestione annuale: 0.75%
- Politica sui dividendi: accumulazione
- Valuta investimento: portafoglio dollari – valorizzazione in euro
- Rischio di cambio: si
- Volatilità a tre anni: non disponibile – troppo recente
- Performance da inizio anno: dalla data di lancio 01/06/2021 – -1.33%
Questo strumento mira a replicare l’indice The S-Network Space Indexes composto dalle società quotate attive nei settori prima citati.
Tra le più conosciute troviamo infatti Virgin Galactic, ViaSat, AT&T, TomTom, Garmin e molte altre.
I titoli sono al momento in totale 35 e naturalmente non possiamo trovare SpaceX o Blue Origin in quanto non ancora quotate e non sappiamo quanto e se verranno quotate.
Qui sotto un grafico di confronto tra l’indice The S-Network Space Indexes e altri principali indici di borsa.
Possiamo notare come il grafico dell’indice The S-Network Space Indexes sia al momento molto correlato al Nasdaq per la natura dei titoli che li compongono.
Inoltre, va posta molta attenzione dal momento in cui questo Etf è di recentissima costituzione, 01/06/2021 appunto, e al momento ha una capitalizzazione di soli 8 milioni di euro.
In ultima, oltre al costo non così esiguo per uno strumento di replica passiva, va sempre considerato che sebbene il settore sembra offrire molte potenzialità e sviluppi futuri, rimane un settore di nicchia e legato ad un settore molto specifico e potenzialmente più esposto a potenziali drawdown.
La presente pubblicazione è redatta al solo scopo informativo e non costituisce sollecitazione al pubblico risparmio.
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