La legge di Murphy è un insieme di paradossi scientifici a carattere ironico e caricaturale.
La storia nasce nel secondo dopoguerra quando un ingegnere aereonautico statunitense, Edward Aloysius Murphy venne incaricato di verificare la tolleranza del corpo umano alle accelerazioni tramite degli esperimenti. L’esperimento prevedeva un gruppo di 16 accelerometri attaccati a diverse parti del corpo del soggetto, agganciabili al loro supporto in due diversi modi, uno giusto ed uno sbagliato.
Sistematicamente i tecnici incaricati del montaggio sbagliarono il metodo del montaggio e una volta notato l’errore, l’ingegnere pronunciò la celebre frase “Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi può condurre ad una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo”.
Così nacque la legge di Murphy dalla quale poi uno scrittore umoristico americano ne dedicò un intero scritto.
Lo scrittore Arthur Bloch mette nero su bianco questo filone di pensiero dove il significato di fondo per ogni evento previsto e descritto è che “se qualcosa può andar male, lo farà”.
Lo scrittore riassume tutti gli assiomi che caratterizzano la vita quotidiana vittima di eventi improbabili e statistici.
“La probabilità che una fetta di pane imburrata cada dalla parte del burro su un tappeto nuovo è direttamente proporzionale al valore del tappeto stesso”
“Se abbiamo fretta il semaforo è sempre rosso”
E potremmo andare avanti all’infinito.
La legge di Murphy però non è semplice invenzione o frutto di sola fantasia.
È basata principalmente sulla statistica, sui grandi numeri, sulle probabilità oltre che su la casualità e fondamenti scientifici.
Di per sé quindi se un evento è altamente improbabile non vuol dire che sia impossibile.
Perché voglio parlarti della legge di Murphy?
Perché spesso potremmo pensare “ho appena investito nei mercati e questi scendono” oppure “ho aspettato per un sacco di tempo ad investire e i mercati continuano a salire”.
Questa, sebbene potrebbe essere tradotta in una legge di Murphy è frutto della probabilità e della statistica.
Quando lancio una monetina ho il 50% delle probabilità che esca testa e il 50% delle probabilità che esca croce.
Quando investo, nel breve termine, ho il 50% di probabilità che il mercato scenda e il 50% delle probabilità che il mercato salga.
In statica la probabilità non ha memoria.
Se lancio un dado, la probabilità che esca il numero 6 è ad ogni lancio azzerata e ho sempre la stessa probabilità ad ogni lancio.
Non è che se non è uscito per i primi lanci, la probabilità nei lanci successivi sarà maggiore.
E questo vale anche per il gioco del lotto dove innumerevoli persone giocano quei numeri che da molto tempo non escono facendo semplici errori statistici e di valutazione.
Quindi se iniziamo di investire, non dobbiamo affliggerci pensando che il giorno dopo, o per i mesi successivi il mercato sistematicamente scenderà.
Potrebbe scendere, anzi se può scendere probabilmente scenderà.
Dall’altra parte, citando sempre i “semplici” consigli della finanza personale, non posso pensare di investire tutti i miei risparmi senza tenere da parte una riserva per le emergenze. Perché se deve succedere che mi serviranno improvvisamente, stai sicuro che succederà.
Queste probabilità vanno sfruttate a nostro vantaggio.
Va statisticata la probabilità che possa servirmi una somma di denaro nel breve e va programmato l’ingresso sul mercato per aumentare la probabilità di successo (nel breve come nel lungo)
Pianificate le entrate/uscite e gestita l’emotività che può generare l’andamento altalenante della borsa sarà tutto molto più semplice.
Le probabilità, se si sono verificate in passato e quindi fanno parte di eventi certi e che possono succedere, tendono a ripetersi presto o tardi.
Come il bel tempo e il cattivo tempo.
Se c’è qualche probabilità che possa piovere, non esco forse più di casa attendendo che le probabilità scendano a zero?
Meglio fare le valutazioni corrette e al massimo uscire con un ombrello!